Cineforum: L’infante in rivolta

I bambini non sono proprietà di nessuno, appartengono alla loro futura libertà.

– Mercoledì 3 novembre, ore 18:30
"Angeli ribelli" regia di Aisling Walsh

– Mercoledì 10 novembre, ore 18:30
"Zero in condotta" regia di Jean Vigo

– Mercoledì 17 novembre, ore 18:30
"I figli della violenza" regia di Luis Buñuel

L’infante in rivolta

L’idea
di una cinerassegna sull’infanzia nasce dall’esigenza di evidenziare
una realtà sempre più crescente che è quella diffusa difficoltà, da
parte dei bambini, nel vivere in una società autoritaria. Quindi un
pretesto per ribadire la necessità, affinché una società sia libera, di
orizzontalità nei rapporti compreso nell’educare i bambini.
Un’autentica educazione libertaria, basata sull’aiuto reciproco tra
"educatori" e bambini, infatti si opporrebbe alla povertà del rapporto
gerarchico tra professore-alunno, genitore-figlio o chiesa-fedeli.
Rapporto che ha come unico obiettivo quello di fornire al bambino tutte
le informazioni e le norme che lo rendano obbediente nella società in
cui il minore è inserito. Uno dei più noti pedagoghi Ivan Illich
sosteneva, nel "Inutilità della scuola su Rovesciare le istituzioni"
(Armando editore), che "[…] La scuola qualifica e, per ciò stesso,
squalifica, ma in più convince il non qualificato ad accettare di
essere un sottoposto, poiché la patente di adulto, di persona matura,
nella società odierna è concessa in rapporto al livello di studi
raggiunto […]". A questo si deve aggiungere che nelle scuole italiane
in questi anni stanno sperimentando un farmaco, il Ritalin, già
diffusissimo negli USA, da somministrare ai bambini troppo irrequieti
che secondo alcuni medici soffrono di ADHD, malattia mentale che
sarebbe caratterizzata da iperattività in più disturbi nell’attenzione.
L’Istituto "E. Medea" di Lecco, in collaborazione con l’Istituto
Superiore della Sanità di Roma, ha promosso un’indagine chiamata
"Progetto Prisma" ("Progetto italiano salute mentale adolescenti"),
nelle scuole medie inferiori di sei città campione: Milano, Lecco,
Rimini, Pisa, Roma e Cagliari. L’obiettivo è quello di accertare la
diffusione del presunto "Deficit di attenzione e iperattività"
utilizzando un questionario, che è stato inviato ai genitori di circa
cinquemila ragazzi compresi tra i 10 e i 14 anni, un test a risposte
multiple dove si chiede se il bambino compie errori di negligenza, se è
stato visto agitarsi con le mani o i piedi o dimenarsi sulla sedia, se
quando gli si parla non sembra ascoltare, se corre, si arrampica o
parla eccessivamente o se risponde precipitosamente prima ancora che la
domanda si a stata formulata interamente. Caratteristiche queste
presenti in quasi tutti i bambini, e che spesso corrispondono a doti
creative. Fino al marzo dello scorso anno, il Ritalin, compariva nella
sottotabella I degli stupefacenti insieme alla cocaina, agli oppiacei,
all’eroina, all’LSD. Da quella data è passata nella sottotabella IV,
dove sono presenti gli psicofarmaci.
Questo non è che l’ultimo
tassello di un sistema piramidale sempre più proteso
all’indottrinamento dei propri schiavi e alla repressione di chi già da
piccolo non sottostà alle regole del gioco. Quindi si comprende come
sia falso chi predica una riforma della scuola e come,invece,sia
impellente una descolarizzazione della società affinché si ponga fine
all’appiattimento e la distruzione degli istinti infantili, istinti
cari ad ogni amante della libertà, perché dietro alle loro grida si
potrebbe celare un autentica esortazione alla rivoluzione.

 

 

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