Iniziative in solidarietà all’anarchico Nicolas ucciso dalla polizia in Colombia

Mercoledì 11 maggio, dalle ore 14:00 alle 20:00
Napoli, Piazza San Domenico Maggiore

Banchetto
con materiale informativo anarchico e distribuzione del volantino in
solidarietà al compagno Nicolas ucciso dalla polizia in Colombia

Giovedì 12 maggio, ore 10:00
al consolato colombiano a Napoli, Via Stazio 3 (Piedigrotta – incrocio Via A. Manzoni)

PRESIDIO
in
solidarietà all’anarchico Nicolas Neira Alvares selvaggiamente pestato
dalla polizia durante il corteo del 1° Maggio a Bogotà, Colombia, e
morto dopo 5 giorni di agonia in ospedale

ANCORA UNA VOLTA LO STATO
HA MOSTRATO IL SUO VERO VOLTO
ANCORA UNA VOLTA LO STATO
HA UCCISO CHI LOTTA PER LA LIBERTÀ

Contro ogni forma di autorità
Solidarietà a chi lotta contro il potere

Contro la violenza e l’ingiustizia di questa società
Per un mondo senza schiavi e padroni

Ribellarsi contro l’oppressione è necessario
. . . ne vale la tua LIBERTÀ !

DI STATO SI MUORE

Il
1° maggio a Bogotà si è tenuto un grande corteo: in migliaia
dall’intera Colombia sono scesi a manifestare nella capitale, tra cui
un numeroso spezzone anarchico. Ad un certo punto della manifestazione,
senza motivo, parte una carica della polizia contro gli anarchici, con
lacrimogeni e proiettili di gomma sparati all’impazzata. Nella calca,
un gruppo di agenti della squadra speciale antisommossa ESMAD si
accanisce su Nicolas Neira Alvares, un compagno anarchico di 15 anni
che era in strada a manifestare. Grazie all’intervento di altri
compagni, viene soccorso e portato all’ospedale, ma in gravissime
condizioni: i medici gli diagnosticano 2 fratture al cranio, 2 ematomi
al cervello e diverse lesioni sparse sul corpo.
Intanto gli
anarchici colombiani si mobilitano con un presidio di solidarietà
presso l’ospedale in cui Nicolas è ricoverato. I partecipanti vengono
seguiti e tenuti sotto stretto controllo dalla polizia prima, durante e
dopo la manifestazione, fino ad arrivare a minacce telefoniche ricevute
nel mezzo della notte da parte di "sconosciuti".
Anche la sua
famiglia ha subito forti pressioni: è stata più volte chiamata dalla
polizia, ma gli agenti rifiutavano di farsi identificare.
Nella mattina del 6 maggio Nicolas muore, dopo 5 giorni di agonia in ospedale.
Gli
anarchici dell’America del Sud continuano a mobilitarsi, perché il
nostro compagno non è stato ucciso solo dagli infami sbirri, ma dallo
stato e dal capitale. Autorità che dominano le nostre vite e che, in
Colombia come in Italia, non si creano problemi ad uccidere e
perseguitare dietro la maschera della democrazia e del bene comune.
Vogliamo
esprimere la nostra solidarietà a Nicolas e ai compagni colombiani
continuando come loro a lottare per un mondo libero da padroni e
confini.
Faremo sentire la nostra rabbia e la nostra indignazione ai
rappresentanti del governo della Colombia a Napoli il 12 maggio, presso
il Consolato in via Stazio 3 (Piedigrotta – incrocio Via A. Manzoni).
Invitiamo
tutti a partecipare al presidio e ad esprimere il proprio dissenso
verso gli assassini che hanno tolto la vita all’anarchico Nicolas Neira
Alvares.

ANCORA UNA VOLTA LO STATO HA MOSTRATO IL SUO VERO VOLTO
ANCORA UNA VOLTA LO STATO HA UCCISO CHI LOTTA PER LA LIBERTA’

Contro ogni forma di autorità
Solidarietà a chi lotta contro il potere

Contro la violenza e l’ingiustizia di questa società
Per un mondo senza schiavi e padroni

Ribellarsi contro l’oppressione è necessario
…ne vale la tua libertà

Resoconto iniziative

Mercoledì
11 e Giovedì 12 Aprile si sono svolte a Napoli due iniziative in
solidarietà all’anarchico Nicolas Neira Alvares e alla lotta che i
nostri compagni portano avanti in Colombia.
Mercoledì è stato
allestito un banchetto con la distribuzione di materiale anarchico in
piazza San Domenico, dove è stato appeso uno striscione con la scritta
“Solidarietà a Nicolas, ucciso dallo Stato”. Nel pomeriggio sono state
diffuse circa quattromila copie di un volantino che spiega la vicenda
di Nicolas, aggredito dalla polizia colombiana durante il corteo del
Primo Maggio e morto dopo cinque giorni di agonia in ospedale, all’età
di quindici anni. Ne riportiamo uno stralcio:
“Gli anarchici
dell’America del Sud continuano a mobilitarsi, perché il nostro
compagno non è stato ucciso solo dagli infami sbirri, ma dallo stato e
dal capitale. Autorità che dominano le nostre vite e che, in Colombia
come in Italia, non si creano problemi ad uccidere e perseguitare
dietro la maschera della democrazia e del bene comune.
Vogliamo
esprimere la nostra solidarietà a Nicolas e ai compagni colombiani
continuando come loro a lottare per un mondo libero da padroni e
confini.
Faremo sentire la nostra rabbia e la nostra indignazione ai
rappresentanti del governo della Colombia a Napoli il 12 maggio, presso
il Consolato in via Stazio 3.
Invitiamo tutti a partecipare al
presidio e ad esprimere il proprio dissenso verso gli assassini che
hanno tolto la vita all’anarchico Nicolas Neira Alvares.
Ancora una volta lo Stato ha mostrato il suo vero volto,
Ancora una volta lo Stato ha ucciso chi lotta per la libertà”
Giovedì
una quarantina persone hanno partecipato al presidio di protesta contro
il consolato colombiano, al cui ingresso sono comparse le scritte
“Assassini” e “Per quanto voi vi crediate assolti siete lo stesso
coinvolti” e sono stati affissi due striscioni, uno di solidarietà a
Nicolas e l’altro riportante la scritta “Pace tra gli oppressi, guerra
agli oppressori”. Il volantino è stato diffuso fra i passanti ed è
stato consegnato al console da un gruppo di compagni. La qualifica di
assassini ai rappresentanti dello stato colombiano è stata ripetuta più
volte dal megafono. La notizia degli arresti avvenuti a Lecce, contro
cinque anarchici coinvolti nella lotta ai lager per immigrati, ha dato
la possibilità di sottolineare come la persecuzione degli anarchici e
di chiunque aspiri ad un mondo libero non sia una prerogativa dello
stato colombiano ma di ogni potere costituito. Perciò giovedì, come
ogni giorno, gli anarchici erano schierati dalla parte di chi, con i
mezzi che ritiene più opportuni, si ribella alla violenza del potere e
dei suoi servi.

 

 

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